Lotta alla trichinellosi e alle pesti suine

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1 Ordinanza contingibile e urgente del Presidente della Giunta regionale n. 1 del (pubblicata nel BURAS il )

2 Ordinanza P.G.R. n. 1/2006 Ordinanza contingibile e urgente, a salvaguardia della salute della popolazione attraverso la LOTTA ALLA TRICHINELLOSI E ALLE PESTI SUINE mediante la regolarizzazione degli allevamenti clandestini la regolamentazione dei pascoli comunali Comuni interessati: Orgosolo, Fonni, Desulo, Villagrande, Urzulei, Talana, Baunei, Arzana, Gairo. 2

3 TRICHINELLOSI La trichinellosi (detta anche trichinosi) è una zoonosi causata da vermi cilindrici (nematodi) appartenenti al genere Trichinella, un parassita che inizialmente si localizza a livello intestinale per poi dare origine a una generazione di larve che migrano nei muscoli, dove poi si incistano. Il parassita è in grado di infettare i mammiferi, gli uccelli e i rettili, soprattutto quelli carnivori e onnivori (maiale, cinghiale, volpe, cane, gatto, uomo) Modalità di trasmissione La trasmissione all uomo avviene esclusivamente per via alimentare, attraverso il consumo di carne cruda o poco cotta contenente le larve del parassita. In Italia il veicolo di trasmissione è la carne suina (maiale o cinghiale), equina e più raramente di carnivori selvatici (volpe). La trichinosi non si trasmette da persona a persona. Il periodo di incubazione è di circa 8-15 giorni, ma può variare da 5 a 45 giorni a seconda del numero di Trichinella parassiti spiralis ingeriti. 3

4 TRICHINELLOSI I sintomi: nell uomo il quadro clinico varia da forme asintomatiche a forme particolarmente gravi, con alcuni decessi. La sintomatologia classica è caratterizzata da diarrea (che è presente in circa il 40% degli individui infetti),dolori muscolari, debolezza, sudorazione, edemi alle palpebre superiori, fotofobia e febbre aprile: 2 famiglie di Orgosolo ricoverate in ospedale dicembre: 5 persone di Orgosolo ricoverate in ospedale 4

5 TRICHINELLOSI La prevenzione La trichinellosi può essere prevenuta osservando le seguenti misure igienico-sanitarie: la carne va consumata ben cotta, in modo che le eventuali larve presenti vengano inattivate o distrutte dal calore (è sufficiente 1 minuto a 65 C) la selvaggina e i maiali macellati a domicilio devono essere esaminati da un veterinario per determinare l eventuale presenza delle larve del parassita nelle carni se non è noto se la carne sia stata sottoposta a esame trichinoscopico, è bene congelarla per almeno 1 mese a -15 C nel caso si allevino maiali, impedire che mangino la carne cruda di animali, anche ratti, che potrebbero essere infestati salatura, essicamento, affumicamento e cottura nel forno a microonde della carne non assicurano l uccisione del parassita 5

6 PESTI SUINE La peste suina classica e la peste suina africana sono malattie infettive dei suidi non trasmissibili all uomo, ma che causano ingenti danni economici all allevamento del maiale e all industria di trasformazione delle sue carni, a causa dei vincoli sanitari imposti, in caso di focolaio, alla movimentazione degli animali e dei prodotti di origine animale. In Sardegna la peste suina africana è presente dal 1978 e nonostante i vari piani di lotta alla malattia condotti negli anni 80 e 90, il numero dei focolai ha subito un drammatico incremento negli ultimi due anni. 6

7 FOCOLAI DI PESTE SUINA AFRICANA IN SARDEGNA DAL 1993 al Focolai Anno

8 Regolarizzazione allevamenti clandestini: situazioni possibili Situazione n. 1: Allevatore proprietario di un azienda, che non detiene al momento suini Situazione n. 2: Allevatore proprietario di un azienda, che detiene suini in condizioni di irregolarità Situazione n. 3: Allevatore che NON possiede un azienda, e che detiene in condizioni di irregolarità suini all interno dei pascoli comunali 8

9 Situazione n. 1: titolare di codice aziendale, non possiede suini ma vuole iniziare ad allevarli Domanda al Comune Sopralluogo Azienda Usl Eventuali prescrizioni Rispetto delle prescrizioni Concessione dell autorizzazione 9

10 Situazione n. 2: titolare di codice aziendale, possiede suini irregolari che intende regolarizzare Domanda di regolarizzazione al Comune Sopralluogo Azienda Usl Verbale Identificazione degli animali, esami del sangue (doppio controllo a distanza di 21 giorni), controlli clinici, eventuali prescrizioni per l azienda Abbattimento dei capi sieropositivi, senza indennizzi Dopo 60 giorni dal verbale: ingiunzione pagamento sanzione per 1549,37 euro Ricevuta di pagamento, rispetto delle prescrizioni Concessione dell autorizzazione 10

11 Situazione n. 3: NON titolare di codice aziendale, detiene suini in stato di irregolarità nei terreni pubblici e desidera regolarizzare la sua posizione Fase A Condizioni preliminari NECESSARIE: Esistenza di un piano di regolamentazione del pascolo comunale Domanda al Sindaco per l accesso dei suini nel pascolo comunale Nel caso di risposta positiva Fase B 11

12 Situazione n. 3: Fase B Confinamento dei propri suini in un ricovero provvisorio, recintato Domanda di regolarizzazione al Comune dei propri suini Sopralluogo ASL Verbale Identificazione degli animali, esami del sangue (doppio controllo a distanza di 21 giorni), controlli clinici. Abbattimento dei capi sieropositivi, senza indennizzi Dopo 60 giorni dal verbale: ingiunzione pagamento sanzione per 1549,37 euro Ricevuta di pagamento, rispetto delle prescrizioni Concessione dell autorizzazione accesso al pascolo comunale negli appezzamenti assegnati 12

13 Premi e finanziamenti Tutti coloro che regolarizzano i propri suini seguendo le procedure di cui all Ordinanza P.G.R. 1/06, se alla data e al 30 ottobre 2006 dimostrano di condurre l azienda nel rispetto delle norme sanitarie, riceveranno un premio di 1400,00 euro Per tutti i proprietari di aziende regolari: accesso ai fondi POR per il miglioramento delle aziende 13

14 O.M. 23 gennaio 2006 del Ministro della Salute (Gazzetta Ufficiale n. 43 del ) L O.M. 23 gennaio 2006 introduce nuovi criteri per l erogazione degli indennizzi previsti in caso di focolaio di peste suina africana. Introduce il principio secondo cui il proprietario o detentore degli animali, per avere diritto all indennizzo, non deve aver commesso alcuna violazione delle disposizioni previste dalle norme sanitarie nei tre anni precedenti l insorgenza del focolaio. Significa che: la sanzione amministrativa comminata nella regolarizzazione delle situazioni previste nei casi 2. e 3. comporta per l allevatore l assunzione di un rischio nei tre anni successivi, in quanto un eventuale focolaio di malattia comporterebbe l abbattimento degli animali senza alcun indennizzo. Ma è sufficiente rispettare le norme sanitarie per tutelarsi. 14

15 Adempimenti previsti per i Comuni Acquisizione in pubbliche assemblee del parere della cittadinanza relativamente alla esigenza di predisporre un piano di regolamentazione dei pascoli comunali Comunicazione alla Regione della volontà di aderire al programma di regolarizzazione degli allevamenti suini secondo le procedure stabilite dall Ordinanza P.G.R. e presentazione della bozza del piano (18 marzo) Realizzazione del piano di regolamentazione dei pascoli comunali (30 giugno), avvalendosi della collaborazione del gruppo di lavoro istituito ai sensi dell art. 5 dell Ordinanza (N. ettari - N. capi - ubicazione settori ecc.) 15

16 Scadenze previste dall Ordinanza P.G.R. 1/06 Data 16 feb. 18 mar. 17 mag. 30 giu. 30 ott. Allevatori pubblicazione ordinanza termine presentazione domande (90 gg.) controlli per il premio di 1400 euro previsto per gli allevatori in regola Comuni presentazione bozza piani di reg. pascoli comunali realizzazione piani di reg. pascoli comunali 16

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