Giochi di parole da piccoli per leggere da grandi
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- Edmondo Pappalardo
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1 Giochi di parole da piccoli per leggere da grandi Settimana della Dislessia 2017 Sezione di Bergamo Dott.ssa Grazia Rigamonti Formatrice AID
2 D.M.5669 LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Scuola dell infanzia 4. La scuola dell infanzia ha il compito di rafforzare l identità personale mirando a consolidare le capacità sensoriali, percettive, motorie, sociali, linguistiche ed intellettive del bambino Il bambino che confonde suoni, non completa le frasi, utilizza parole non adeguate al contesto o le sostituisce, omette suoni o parti di parole, sostituisce suoni, lettere e ha un espressione linguistica inadeguata, va supportato con attività personalizzate all interno del gruppo. può avere difficoltà in compiti di memoria a breve termine, ad imparare filastrocche, a giocare con le parole..
3 . Questi bambini vanno riconosciuti e supportati adeguatamente la collaborazione, la sinergia, la condivisione... tra la scuola e la famiglia ed a volte con i servizi territoriali funzionano, è più facile andare incontro al bisogno educativo del bambino. Le competenze fonologiche e metafonologiche, basilari all acquisizioni delle capacità di lettura e di scrittura possono essere adeguatamente sollecitate all interno delle attività curricolari della scuola dell infanzia senza correre il rischio di impostazioni scolasticistiche che tendono a precocizzare gli apprendimenti formali della scuola primaria
4 Per insegnare a leggere e a scrivere BLA BLA BLA bisogna prima occuparsi del linguaggio parlato invece che di quello scritto PERCHÉ lettura e scrittura rappresentano la parola orale
5 LINGUAGGIO Capacità umana innata di usare un codice convenzionale, la lingua parlata. È un codice costituito da pochi elementi con molte combinazioni. Diventa strumento di comunicazione Ha bisogno di un contesto comunicativo esposizione alla lingua integrità dei sistemi di output e input
6 Linguaggio e suoi aspetti FONOLOGIA: riguarda i suoni e la loro distribuzione nelle parole in una determinata lingua. SINTASSI: riguarda la struttura interna delle frasi ed i rapporti che intercorrono tra le loro parti LESSICO: il vocabolario e il suo arricchimento. PRAGMATICA: riguarda l uso delle parole (dei sintagmi e delle frasi) nel contesto della conversazione.
7 TAPPE DELLO SVILUPPO LINGUISTICO LALLAZIONE: usa la sillaba,struttura fonosintattica di base. PAROLA FRASE ( es. aua ) FRASE CONTRATTA ( mamma aua ) FRASE MINIMA ( bimbo manza mea ) circa 3 anni FRASE COMPLETA CON FUNTORI ( il bambino mangia la mela ) FRASE COMPLESSA ( il bambino mangia la mela che gli ha regalato la nonna ) DISCORSO ( concatenazione di frasi complesse )
8 Competenza fonologica I bambini percepiscono, discriminano, producono, manipolano i suoni del linguaggio in modo inconsapevole. Apprendono I FONEMI (repertorio dei fonemi della lingua) E LE REGOLE FONOLOGICHE (che definiscono come possono essere combinati per formare le parole) per imitazione. Individuano I SUONI CHE COMPONGONO LA PAROLA Sono in grado di identificare le componenti fonologiche della lingua (sillabe e fonemi) e saperle manipolare.
9 Consapevolezza fonologica A partire dai 4 anni il bambino comincia a prestare attenzione agli aspetti fonologici del linguaggio e sviluppa: capacità di segmentare le parole (sillaba) sensibilità per rime capacità di usare suffissi capacità di esprimere giudizi sulla lunghezza delle parole
10 Metafonologia Il bambino acquisisce consapevolezza della struttura fonologica del linguaggio: impara a riflettere sulla lingua orale indipendentemente dal significato. trattiene la sequenza delle sillabe nella parola successivamente in base alle proprie competenze fonologiche le trasformerà in segni. comprende, nell apprendimento della lingua scritta, che i grafemi rappresentano i suoni delle parole ma che le lettere e le sillabe uguali sono pronunciate in modo uguale in parole diverse
11 La metafonologia è una cerniera, un legame invisibile, tra linguaggio verbale e linguaggio scritto. La competenza linguistica è quindi molto importante perché la lingua orale possa diventare lingua scritta. Maggiore è l efficienza del sistema linguaggio, più facile sarà applicare il codice che lo rappresenta.
12 Disturbo???
13 DISTURBO DEL LINGUAGGIO ESPRESSIVO (fonatorio) DISLALIA sostituzione di un suono con un altro es. tane invece di cane OMISSIONE es. una invece di luna
14 DISTURBO LINGUISTICO Difficoltà di decodifica fonologica Difficoltà di competenza metafonologica Difficoltà di programmazione fonologica Metatesi
15 Linguaggio vs lettura: quali competenze sono necessarie??? Abilità Fonologiche Problemi di lettura
16 ALLENAMENTO FONOLOGICO parole che iniziano con sillaba: consonante + vocale: ta-mo-la- ecc. 1 2 Divisione sillabica 3 4 parole che iniziano con vocale rime diminutivi - accrescitivi spelling ( difficile!!!!!! ) evitare!!!
17 ALLENAMENTO LINGUISTICO Creare categorie (oggetti-fiori-frutti ecc) 5 6 Arricchire il lessico 8 Stimolare l attenzione agli aspetti morfologici del linguaggio: con cosa si fa il caffè? per il sale c è la saliera per l olio c è. Per il latte? il the? lo zucchero? l insalata?
18 Giochi E ARRIVATO UN BASTIMENTO CARICO DI. Correlazione tra vocale iniziale e oggetto raffigurato TOMBOLA FONOLOGICA O TOMBOLA DELLE SILLABE Correlazione tra sillaba ed oggetto raffigurato TOMBOLA DELLE AZIONI Correlazione tra la raffigurazione di un azione e comprensione della frase esplicitata dall adulto CONTE-RIME -FILASTROCCHE ecc. ecc. ecc.
19 Esempio
20 Difficoltà di analisi e programmazione fonologica sono la base per difficoltà di letto-scrittura ( G.Stella) I bambini con difficoltà fonologiche non sono in grado di smontare la parola nei «pezzi» che la costituiscono che sono che sono prima le sillabe e poi i fonemi. Le attività sulle competenze metafonologiche invitano il bambino a riflettere sull aspetto sonoro del linguaggio ed ad individuarne le componenti diventano fondamentali per il futuro apprendimento di lettura e scrittura Studi recenti confermano che i bambini, più abili fonologicamente, imparano più facilmente la corrispondenza grafema fonema e a stabilizzarne la corrispondenza.
21 PASSAGGI LINGUISTICI PER SCRITTURA Metto la parola target nella memoria a breve termine (es. MELA ) Eseguo l analisi dei suoni che compongono la parola (me-la, m-e-l-a ) Cerco la corrispondenza fonema-grafema Eseguo a livello grafico Recupero la sequenza corretta dei suoni ( se scrivo MALE invece di MELA è.. Errore!! )
22 Linguaggio vs comprensione: quali competenze sono necessarie???
23 Poiché le difficoltà che molti studenti incontrano nella comprensione del testo hanno Abilità morfosintattiche generalmente Abilità Fonologiche inizio nella scuola Semantico-lessicali primaria emerge la necessità di prevedere interventi specifici fin dai primi anni di scolarità sia per la prevenzione, sia per il recupero. Problemi di lettura Trovano indicazione anche interventi già dalla scuola dell Infanzia. (Saenz e Fuchs, 2002), Problemi di scrittura Problemi di comprensione
24 8 9 Il gioco ha più finalità: riflettere sul messaggio verbale verificarlo sulla proposta visiva arricchire il lessico richiamare il bambino a regole precise rispettare i tempi del gioco rispettare i tempi dei compagni è la sua figura sollecitare la collaborazione L insegnante non deve far mancare la gratificazione
25 Prendi il biscotto e la caramella????????? Prendi il biscotto o la caramella
26 Linguaggio vs. matematica: prerequisiti logico-matematici - ENUMERAZIONE (filastrocca dei numeri) - NUMERAZIONE (numerare e toccare l oggetto) - CONSERVAZIONE DELLA QUANTITA (quanti sono?) - CONSEQUENZIALITÀ NUMERICA (due elementi una sola conta) 11 - GIUDIZIO DI GRANDEZZA
27 SERIAZIONE CLASSIFICAZIONE PIU GRANDE PIU PICCOLO UGUALE A - TANTO QUANTO SUBTIZING (COLPO D OCCHIO) 10 ORDINAZIONE (sequenza corretta dei numeri)
28 Quanto il messaggio verbale attiene alla comprensione degli aspetti logico matematici? 12
29 Quanto la percezione visiva influenza l interpretazione del numero e/ o della lettera? 13 14
30 Esempio: Metti un bottone sopra (su) ogni figura!
31 Trasformare un messaggio linguistico in uno visivo
32 Linguaggio versus scrittura La scrittura e la lettura sono anche competenze visuo -percettive per: il riconoscimento dei caratteri formali delle lettere la costanza della forma la percezione figura sfondo la posizione nello spazio le relazioni spaziali
33 Lettere speculari a u t d p e n f b q P q d b Proporre sempre la lettura da sinistra a destra 15
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35 Competenza prassica: per la riproduzione delle lettere coordinazione oculo-manuale motricità fine 16 Scrittura = competenza associativa per creare legami convenzionali tra segno e suono attenzione ai suoni ed alle differenze tra loro memorizzazione dei suoni sequenzialità dei suoni
36 G. Stella I disturbi del linguaggio sono il predittore più affidabile per la dislessia I bambini che a 4 anni ancora presentano alterazioni fonologiche hanno un alta probabilità (80%) di sviluppare un DSA È importante organizzare laboratori linguistici per favorire lo sviluppo linguistico dei bambini La possibilità di avere una «rieducazione fonologica» nell ultimo anno della materna riduce le difficoltà, produce benefici che, se non consentono di evitare la dislessia, rendono comunque più facile il percorso scolastico.
37 La comunità scientifica concorda quindi sul considerare lo sviluppo atipico del linguaggio come attendibile indicatore del rischio di DSA. In tal senso invita alla rilevazione delle difficoltà nelle attività di gruppo nell ultimo anno della scuola dell infanzia Propone di intervenire con specifiche attività didattiche ed educative ma senza invio al Servizio specialistico Invita ad una particolare attenzione per i bambini anticipatari
38 Un discorso a parte può essere fatto per quei bambini che presentano già un disturbo del linguaggio conclamato o altri disturbi significativi, che possono o meno avere come evoluzione un DSA: in questi casi i bambini dovranno essere avviati ad un percorso diagnostico e ad eventuale presa in carico specialistica prima dell'ingresso nella scuola primaria.
39 Non facciamoci mancare: osservazione sistematica confronto fra docenti percorsi e progetti comuni verifica in itinere dialogo e scambio con le famiglie continuità didattica con la primaria
40 Collaborazione della famiglia La rilevazione delle difficoltà deve essere comunicata alla famiglia accogliendone la preoccupazione che ne può derivare informandola delle attività predisposte e dei progressi in itinere chiedendone la collaborazione in piccole attività di rinforzo a casa suggerendo l eventuale coinvolgimento di specialisti
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42 AID - Sezione di Bergamo Via Pasteur 1, Seriate (BG) Tel bergamo@aiditalia.org
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