Dall Impronta Ecologica al Futuro Sostenibile riflessioni e proposte di lavoro per un futuro sostenibile
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- Gildo Mattei
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1 Dall Impronta Ecologica al Futuro Sostenibile riflessioni e proposte di lavoro per un futuro sostenibile
2 I limiti e le leggi della natura Nonostante la tecnologia, le attività economiche e i progressi della scienza gli esseri umani rimangono degli esseri biologici Il sistema sociale ed economico è contenuto nel sistema natura Leggi della termodinamica. Tutto ciò che l uomo usa viene dalla natura Dimensioni limitate della Terra
3 L umanità si trova oggi ad un bivio: una via conduce alla disperazione, l altra all estinzione totale. Speriamo di avere la saggezza di scegliere bene Woody Allen Sulla terra c è abbastanza per soddisfare i bisogni di tutti, ma non per soddisfare l ingordigia di pochi Mahatma Gandhi, 1909 La madre Terra per noi, i popoli indigeni americani, non è soltanto la fonte di ricchezza e il mezzo di sussistenza che ci dà il mais, l elemento essenziale delle nostre vite, ma anche ciò che ci permette di concepire il mondo da una prospettiva integrale Rigoberta Menchu, Premio Nobel per la Pace e Ambasciatrice di Buona Volontà dell UNESCO
4 Sviluppo sostenibile secondo Rapporto Brundtland, 1987: Lo sviluppo è sostenibile se soddisfa i bisogni delle attuali generazioni senza compromettere la possibilità per le future generazioni di soddisfare i propri bisogni Sir Crispin Tickell: trattare la terra come se dovessimo restarci Steve Goldfinger: convertire le risorse in spazzatura più lentamente di quanto la natura impieghi a convertire quest ultima in risorse Nicky Chambers, Craig Simmons, Mathis Wackernagel: l equa distribuzione della qualità della vita con i mezzi della natura, ora e nel futuro
5 Sviluppo sostenibile secondo Caring for the Earth migliorare la qualità della vita umana, rimanendo all interno della capacità di carico di un ecosistema Alexander Langer (1994) "La formula magica dello sviluppo sostenibile sembra essere la quadratura del cerchio così lungamente cercata. Purtroppo i fatti dimostrano come questo termine indichi piuttosto la propensione ad un nuovo ordine mondiale nel quale il Sud del mondo viene obbligato ad usare con più parsimonia e razionalità le sue risorse, sotto una sorta di supervisione e tutela del Nord. Alunni della Scuola Media Marconi di Landriano (Pv) Secondo me vuol dire mantenere un equilibrio fra poveri e ricchi. Chi ha qualcosa in più offre qualcosa a chi ha di meno, così restiamo equilibrati
6 Sostenibilità = Equità 3 forme di equità: tra gli abitanti del pianeta tra le generazioni tra gli esseri viventi
7 Sostenibilità - concetto di limite I limiti allo sviluppo (Herman Daly, 1991) i tassi di utilizzo delle risorse rinnovabili non dovrebbero eccedere i loro tassi di rigenerazione le risorse non rinnovabili dovrebbero essere utilizzate solo ad un livello in cui sia possibile creare una sostituzione delle stesse con risorse rinnovabili le emissioni inquinanti non dovrebbero eccedere la capacità di assimilazione dei sistemi naturali
8 Sostenibilità - concetto di limite Karl-Henrik Robèrt (1996) le sostanze presenti nella crosta terrestre non possono essere sistematicamente trasferite nei cicli della biosfera (combustibili fossili, metalli ed altri minerali non possono essere estratti ad un ritmo più veloce rispetto alla capacità di ridepositarsi nella crosta terrestre), le sostanze prodotte dalla società umana non possono essere sistematicamente trasferite nella biosfera (le sostanze di sintesi dovute alla nostra attività industriale non possono essere prodotte ad un tasso che supera la capacità di integrazione nei cicli della natura), le basi fisiche necessarie alla produttività e diversità della natura non possono essere sistematicamente diminuite (non possiamo utilizzare o manipolare i sistemi naturali in maniera tale da diminuirne sistematicamente la capacità produttiva e la diversità in essi presente), l'utilizzo delle risorse deve essere equo ed efficiente nel rispetto dei bisogni umani di base
9 Agenda 21, Rio 1992 A Rio de Janeiro nel Paesi si sono impegnati a promuovere lo sviluppo sostenibile, ed hanno firmato il Trattato sulla Biodiversità, sul Clima e sulle Foreste e prodotto un documento in 40 capitoli, l'agenda 21: un patto per il 21 secolo per migliorate la qualità della vita, la sostenibilità dello sviluppo di tutti gli uomini. Nel 1994 nell ambito della Conferenza Europea sulle Città Sostenibili, organizzata dal Consiglio Internazionale per le Iniziative Ambientali Locali (ICLEI) è stata firmata la Carta di Aalborg con cui organizzazioni internazionali, governi nazionali, istituti scientifici, consulenti e singoli cittadini europei si sono impegnati ad attuare l'agenda 21 a livello locale e ad elaborare piani d'azione a lungo termine per uno sviluppo durevole e sostenibile nelle città europee.
10 Cosa sono gli Indicatori L impronta ecologica è un indicatore, cioè un segno, un sintomo, un indice; qualcosa che é utile a visualizzare le condizioni di un sistema; uno strumento per misurare, indicare. SERVE PER: spiegare la sostenibilità; educare la comunità; mostrare le connessioni; motivare; focalizzare l azione; misurare i progressi;
11 La capacità di carico Massima popolazione di una determinata specie animale o vegetale che un ecosistema può sopportare senza degradarsi
12 L impronta ecologica Dalla nascita, ogni uomo cresce non solo fisicamente, ma anche nei consumi di risorse, che ritroviamo nelle nostre città sotto forma di prodotti e beni materiali. Immaginiamo una città sotto una cupola di vetro emisferica trasparente che faccia passare luce ma non permetta il passaggio di cose materiali. Per poter continuare a vivere all interno della cupola i cittadini hanno bisogno di una quantità di terreno (zone agricole, foreste, fiumi ecc.) che dia le risorse necessarie e assorba gli scarti prodotti.
13 Il territorio racchiuso sotto la cupola corrisponde all impronta ecologica La capacità produttiva e di sostenere la vita di quel territorio è la biocapacità. Sotto la cupola, in condizioni di equilibrio stazionario (sostenibilità), la biocapacità è equivalente all impronta
14 L impronta ecologica Come il numero del piede riflette le proporzioni fisiche, l impronta ecologica intende rappresentare la traccia lasciata da ciascun individuo nell ambiente: la superficie di ecosistemi produttivi necessaria per mantenere a lungo termine i consumi di un individuo o di una comunità. L'impronta ecologica mostra l'area biologicamente produttiva necessaria per: produrre i beni agricoli e zootecnici, il legno ed altri prodotti forestali, ed il pesce che ogni Paese consuma; per ospitare città e strade; per assorbire le emissioni di anidride carbonica. Qualche esempio: 1 Kg di pane richiede 14 m 2 (9 di terreno agricolo e 5 energetico) 1 Kg di carne bovina richiede 124 m 2 1 Kg di vegetali richiedono soli 4 m 2 5 Km percorsi per ogni giorno lavorativo comportano una necessità annuale di: 122 m 2 se percorsi in bicicletta 1101 m 2 se in autobus m 2 se si usa l automobile
15 L impronta ecologica di un chilo di pane 14 mq (9 di terreno agricolo, 5 di terreno energetico)
16 Come si calcola l impronta Le categorie di consumo Alimenti Abitazioni Trasporti Beni di consumo Servizi
17 Come si calcola l impronta Le categorie di territorio Terre bioproduttive: pascoli,terre per l agricoltura, foreste Mare bioproduttivo Terra per l energia Superficie edificata Biodiversità
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19 Quanto pesiamo sul pianeta? L impronta media degli abitanti del mondo Popolazione 5,9 miliardi di persone Area per persona in ha pro capite in unità equivalenti: AGRICOLTURA 0,53 PASCOLO 0,12 FORESTA 0,27 MARE 0,14 SUPERFICIE EDIFICATA 0,10 ENERGIA (per assorbire la CO 2 ) 1,13 TOTALE 2,28 ettari globali Ciascuno di noi per vivere usa circa 2,3 ettari (IMPRONTA ECOLOGICA MEDIA) DATI DEL 1999 Utilizzando i dati del 2000 l impronta media mondiale è di 2,18 ettari globali
20 Per paragonare tra loro le diverse impronte Attualmente l impronta ecologica viene misurata invece che in ettari globali o unità di superficie per poter paragonare tra loro paesi che usa diverse qualità di terreni. Una unità di superficie equivale a un ettaro di spazio biologicamente produttivo calcolato in base alla produttività media mondiale. I terreni che producono di più sono quelli per l agricoltura, quelli meno produttivi sono usati come pascolo.una unità di superficie equivale a 0,3 ettari di terreno agricolo, 0,6 di foresta, 2,7 di pascolo e 16,3 di mare.
21 Le impronte non sono tutte uguali Secondo i dati più recenti contenuti nel Living Planet Report, l'impronta ecologica di un consumatore medio nel mondo industrializzato è circa 4 volte superiore a quella di un consumatore medio nei Paesi a reddito più basso. L'Italia presenta un'impronta ecologica molto alta, pari a 3,84 unità equivalenti (dati 1999): un quadrato di 196 metri di lato fatto per il 7,03% di mare, 7,81% di foreste, 21% di terreni per l agricoltura, 4,68 di pascoli, 1,82% di superfici edificate e 57,5% di aree per assorbire l anidride carbonica. Con i dati del 2000 l impronta risulta 3,26 unità equivalenti
22 Confronto fra diverse realtà L impronta ecologica media degli abitanti del Pianeta è di 2,18 ettari pro capite (dati 2000): Ogni uomo dispone attualmente solo di 1.9 ettari di sistemi ecologici produttivi: 0,53 di terreno per l agricoltura, 0,27 per i pascoli, 0,86 di foreste e 0,14 di oceani. Se destiniamo il 12% di questo territorio per proteggere la biodiversità, cioè sostenere tutti gli altri esseri viventi del pianeta, rimangono 1,7 ettari. Ciò significa che: "l umanità non si limita ad usare quello che i sistemi ecologici (il capitale naturale) possono produrre in modo sostenibile (gli interessi sul capitale), ma consuma anche il capitale stesso con un surplus del 30% (continua alla pagina successiva)
23 Non tutte le impronte sono uguali: Un americano ha un impronta ecologica di 9,57 unità di superficie pro capite un francese di 5,74 un indiano di soli 0,76 un italiano 3,26 L'Italia dispone di una capacità biologica di 1,18 unità di superficie a persona, che non basta a soddisfare l'attuale consumo di risorse degli italiani, pari a 3,84 unità di superficie a persona. Ci vorrebbero circa 3 Italie per sopportare il nostro impatto! Fonte: Ecological Footprint of Nation 2004 dati 2000
24 ,7 impronte ecologiche nel mondo in ettari globali 3,84 2,28 4,71 Pakistan Ban glade sh Pavia Australia Svezia Gran Bretagna Francia G erm ania G iappone Spagna Sud Africa IT ALIA Cile Argentina Messico Bras ile MONDO Cina Egitto Nig eria Etiopia India Impronte ecologiche pro capite dati 1999 da Living Planing Report 2001 Stati uniti Canada
25 Gli Stati Uniti nel 2000 sono la nazione con la più grande impronta pro capite Impronte ecologiche nel mondo in ettari globali (dati 2000) , , ,26 2,18 0 Stati uniti Emirati Arabi Canada Svezia Australia Francia Gran Bretagna Spagna Germania Giappone Sud Africa ITALIA Argentina Cile Messico Brasile MONDO Cina Perù Egitto Nigeria Etiopia Pakistan India Bangladesh Pavia Impronte ecologiche pro capite dati 2000 da Ecological Footprint of Nation
26 Confronto tra le impronte di alcuni paesi e le loro biocapacità
27 Quanta Terra ci rimane? La biodisponibilità del mondo Popolazione 5,7 miliardi di persone Area per persona in ha pro capite equivalenti (gha): AGRICOLTURA 0,53 PASCOLO 0,27 FORESTA 0,86 MARE 0,14 SUPERFICIE EDIFICATA 0,10 TOTALE 1,9 Ciascuno di noi per vivere ha a disposizione 1,9 gha, ma ne usa 2,28 (IMPRONTA ECOLOGICA MEDIA) DATI DEL Nel 2000 l impronta mondiale è 2,18
28 Biocapacità ed impronta del mondo 2,5 2 1,5 1 BIODISPONIBILITA' IMPRONTA 0,5 0 Energia Agricoltura Pascolo Foresta Mare Sup.Edificata TOTALE Popolazione 5,9 miliardi di persone (dati 1999)
29 Se tutti gli abitanti della Terra vivessero come l'abitante medio del Nord America avremmo bisogno di almeno cinque pianeti come la Terra per vivere in condizioni sostenibili. Il numero di persone che il pianeta potrebbe mantenere ai livelli di consumo del nordamericano medio è di 1,2 miliardi, mentre la popolazione mondiale è di circa 6 miliardi!
30 I 3 fattori dell impatto ambientale I = PAT Impatto = Popolazione x Affluence x Tecnologia (Paul Ehrlich e John Holdren, 1971)
31 Le politiche per la sostenibilità Efficienza L'ottenimento degli stessi beni e servizi con un minor impiego di materiali ed energia Sufficienza L'ottenimento dello stesso benessere con un minor impiego di beni e servizi
32 Le politiche per la sostenibilità Le società occidentali per poter sperare di mantenere il loro stile di vita devono ridurre di un fattore 10 l imput di materia ed energia. Come si può fare?
33 Le azioni Consumare meno e produrre meglio Indurre i politici a introdurre la contabilità ambientale Giudicare il successo di una attività umana non solo in base al profitto, ma anche in base ai suoi effetti sociali ed ambientali Rendere più consapevoli i cittadini e i decisori politici grazie a più adeguati indicatori di benessere Affrontare il problema della crescita demografica Le azioni a livello locale:
34 Nuove frontiere per l Educazione Ambientale Negli anni 70 l Educazione Ambientale è stata affrontata in chiave prevalentemente naturalistica, con forte attenzione ai disastri provocati dall intervento dell uomo sugli equilibri naturali. Dalla Conferenza di Rio del 1992 sono scaturite le raccomandazioni dell Agenda 21 che considerano l Educazione Ambientale come strumento per modificare gli stili di vita delle persone orientandoli verso modelli di vita sostenibile Anche la Conferenza Nazionale dell Educazione Ambientale (Genova, 5-8 Aprile 2000) ha ribadito la necessità dell educazione alla sostenibilità per la formazione di cittadini capaci di progettazione partecipata e di realizzazione di sviluppo sostenibile sul territorio
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