LE SINDROMI CLINICHE DA AVVELENAMENTO DA FUNGHI

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1 TOSSICOLOGIA La Tossicologia è una scienza che studia i meccanismi con i quali sostanze chimiche o agenti fisici producono effetti dannosi nei sistemi biologici. Ne valuta il grado di tossicità per poter definire il margine di sicurezza e l entità del rischio derivante dall esposizione. Inoltre può fornire indicazioni per ottenere prodotti chimici alternativi più sicuri per l uomo e per l ambiente, determinando le relazioni tra strutture chimiche e tossicità.

2 LE SINDROMI CLINICHE DA AVVELENAMENTO DA FUNGHI Per convenzione possiamo dividere le sintomatologie dovute all ingestione di funghi erroneamente considerati mangerecci in base al tempo che intercorre tra l assunzione del pasto a base di funghi e i primi sintomi, sintomi presenti da pochi minuti a massimo 6 ore (breve incubazione) e sintomi che si manifestano in un periodo di tempo maggiore, da 8 a 72 ore (lunga incubazione). I primi meno pericolosi dei secondi anche se le condizioni fisiche dell intossicato (corporatura, età, patologie, ecc.) hanno un ruolo importante nello sviluppo dell intossicazione.

3 Sindromi a breve incubazione Sindrome Gastrointestinale Sindrome Muscarinica Sindrome Panterinica Sindrome Psilocibinica Sindrome Coprinica Sindrome Paxillica Sindrome Emolitica Sindrome da acido poliporico Sindrome encefalitica

4 Sindromi a lunga incubazione Sindrome Falloidea Sindrome Orellanica Sindrome Giromitrica Sindrome Rabdomiolitica Sindrome Eritro-Acromelagica Sindrome di Szechwan Sindrome Norleucinica

5 Sindrome Gastrointestinale È tipica di molte specie di funghi (Russule, Lactarius, Ramaria, Tricholoma, Boletus satanas) i sintomi sono nausea, diarrea, crampi addominali. L'entità' più o meno grave dei sintomi è determinata dalla specie fungina e dalla quantità ingerita. La Sindrome si risolve senza danni di natura permanente, ma il ricovero ospedaliero è spesso consigliato perché non sono da sottovalutare i problemi legati alla disidratazione e possibile momentanea insufficienza renale.

6 Sindrome Gastroenterica e lassativa Clitocybe nebularis

7 Sindrome Gastroenterica e lassativa Armillaria mellea

8 Sindrome Gastroenterica e lassativa Entoloma lividum

9 Sindrome Gastroenterica e lassativa Tricholoma pardinium

10 Sindrome Gastroenterica e lassativa Ramaria pallida

11 Sindrome Gastroenterica e lassativa Boletus satanas

12 Sindrome Muscarinica Le specie implicate sono le Clitocybe bianche, Mycena rosea, Mycena pura e numerose Inocybe. La tossina in questione (la muscarina) è idrosolubile ma non termolabile per cui la bollitura diminuisce la quantità di tossina presente nel fungo ma non la elimina. I sintomi si manifestano subito dopo il pasto, entro tre ore dal consumo, vomito e diarrea, intensa sudorazione, ipotensione, bradicardia e disturbi alla vista. In individui sani anche questa patologia si risolve in maniera benigna, peraltro non è da sottovalutare ancora la disidratazione che in questo caso, associata alla bassa pressione sanguigna può indurre collasso circolatorio. In soggetti affetti da malattie all'apparato circolatorio/respiratorio si possono avere complicazioni gravi. Esiste un trattamento specifico a questa Sindrome.

13 1 Sindrome Muscarinica Clitocybe cerussata

14 Sindrome Muscarinica Clitocybe dealbata

15 Sindrome Muscarinica Inocybe asterospora

16 Sindrome Muscarinica Inocybe praetervisa

17 Sindrome Muscarinica Mycena pura

18 Sindrome Muscarinica Mycena rosea

19 Sindrome Panterinica Le specie che causano questa Sindrome sono Amanita muscaria, Amanita pantherina e loro varianti. Le tossine che causano questa Sindrome sono l'acido ibotenico e il muscimolo. Ancora tossine solubili ma termostabili, quindi persistono dopo cottura. I primi sintomi compaiono circa mezz'ora dopo il consumo, al massimo entro due/tre ore. Possono esserci dolori addominali (non obbligatoriamente) ma la Sindrome in questione è di tipo neurologico, per cui i veri e propri sintomi sono vertigini, agitazione ed incoordinazione psicomotoria, allucinazioni, logorrea ed un generale stato confusionale. In casi gravi può sopraggiungere il coma. È vivamente consigliato il ricovero ospedaliero atto ad eliminare eventuali tossine non ancora assimilate dall'organismo.

20 Sindrome Panterinica Amanita pantherina

21 Sindrome Panterinica Amanita muscaria

22 Sindrome Panterinica Amanita junquillea

23 Sindrome Psilocibinica Le specie che causano questa Sindrome sono Psilocybe (es.cyanescens), Gymnopilus spectabilis, Mycena (M. pura, M. rosea e M. pellianthina), Inocybe aeruginascens, Conocybe (C. cyanopus, C.subovalis e C. pubescens), Paneolus (P. subbalteatus). La tossina in questione è la psilocibina idrosolubile e termostabile. In questo caso abbiamo una patologia di tipo allucinatorio. I primi effetti si hanno dopo circa 30 minuti "dall'assunzione" per una durata di circa quattro/cinque ore. Associati a possibili lievi disturbi gastrointestinali, gli effetti allucinogeni portano ad euforia, allucinazioni, stato onirico, spersonalizzazione e perdita della nozione del tempo, in svariate culture in passato e nel presente, vengono consumate di proposito le specie sopracitate proprio per gli effetti allucinogeni.

24 Sindrome Psilocibinica Pluteus salicinus

25 Sindrome Psilocibinica Panaeolus semiovatus

26 Sindrome Psilocibinica Gymnopilus spectabilis

27 Sindrome Psilocibinica Mycena pura

28 Sindrome Psilocibinica Mycena rosea

29 Sindrome Psilocibinica Mycena pelianthina

30 Sindrome Coprinica Le specie che causano questa Sindrome sono Boletus (luridus) Coprinus athramentarius, C. micaceus, Clitocybe clavipes. In questo caso il principio attivo (la coprina) non è una vera e propria tossina, perché può causare spiacevoli complicazioni solo se associata ad uso di alcolici, anche se questi vengono assunti dopo diversi giorni. I sintomi sono legati a problemi di tipo cardiovascolare dovuti a rapida vasodilatazione, vampate di calore, arrossamento, cefalea e febbre sono gli effetti comuni, come un forte stato di ebbrezza che in soggetti sani non implica danni di tipo permanente (solo quelli di un "post sbornia") ma in soggetti con patologie al sistema cardiovascolare il pericolo di danni seri aumenta notevolmente.

31 Sindrome Coprinica Coprinus atramentarius

32 Sindrome Coprinica Clitocybe clavipes

33 Sindrome Coprinica Boletus luridus

34 Sindrome Coprinica Coprinus micaceus

35 Sindrome Paxillica Le specie causanti questa Sindrome sono Paxillus involutus e Paxillus filamentosus. Non si tratta di una comune intossicazione ma di una Sindrome immunoemolitica, con possibile shock anafilattico dovuto a sensibilizzazione da precedente consumo. L'identificazione dell'antigene non è ben definita, è certo che la risposta immunitaria è soggettiva, in alcuni casi assente. Il primo consumo è "innocuo" ma sensibilizza il soggetto (il suo sistema immunitario genera specifici anticorpi). Il successivo consumo (se i pasti sono ravvicinati il rischio è maggiore) può scatenare la reazione immunitaria più o meno grave a seconda della predisposizione individuale. Dopo due o tre ore dal consumo appaiono i primi effetti che possono sopraggiungere gradatamente o con drammatica rapidità. Gastroenterite acuta e l'emolisi genera ittero e insufficienza renale. Lo shock anafilattico può condurre a coma e possibile decesso. Immediato ricovero, trattamento per eliminare dal corpo le sostanze non ancora assimilate, e trattamento con cortisonici anti shock. Se effettuate con tempestività, le cure dovrebbero portare a normalizzazione del paziente. In alcuni casi come già detto può condurre al decesso.

36 Sindrome Paxillica Paxillus rubicundulus

37 Sindrome Paxillica Paxillus involutus

38 Sindrome Emolitica Causata da funghi commestibili dopo cottura se non cotti o cotti solo parzialmente. Specie molto comuni come Armillaria mellea (chiodino), Macrolepiota procera (mazza di tamburo), Amanita rubescens, i generi Morchella, alcune commestibili del genere Russula, e molte altre. Le tossine in questione sono le emolisine che essendo termolabili, diventano inoffensive dopo cottura. Bastano circa 20/30 minuti a 60 C per neutralizzarle. Gli effetti sono di tipo gastrointestinale sopraggiungono poco dopo il pasto e possono perdurare per diverse ore. I mali gastrointestinali sono generati dall'emolisi che anche se di norma si risolve benignamente, non è da sottovalutare, per cui potrebbe essere necessario il ricovero per procedere all'eliminazione delle tossine non ancora assimilate.

39 Sindrome Emolitica Armillaria mellea

40 Sindrome Emolitica Macrolepiota procera

41 Sindrome Emolitica Amanita rubescens

42 Sindrome Emolitica Morchella esculenta

43 Sindrome encefalitica Causata da Pleurocybella s.l. (specie presente in Giappone). I sintomi sono tremori, atassia, dolore alle estremità, che dopo 4/5 giorni si evolvono in disturbi della coscienza ed epilessia. Si sono avuti diversi casi di decesso, in pazienti già affetti da patologie al sistema endocrino. Nei casi di guarigione, ci sono stati danni permanenti al sistema nervoso.

44 Sindrome encefalitica Pleurocybella porrigens

45 Sindrome da poliporico (Sindrome del sistema nervoso centrale). Il fungo che causa questa Sindrome è Hapalopilus rutilans. La tossina incriminata è l'acido poliporico. I sintomi sono di tipo gastrointestinale, e quelli legati al sistema nervoso come capogiri, sonnolenza, agitazione, allucinazioni: c'è anche l'interessamento di fegato e reni ma di lieve entità. Il sintomo caratteristico è l'urina di colore viola. Nei casi riscontrati, la patologia si è risolta senza lasciare problemi.

46 Sindrome da poliporico (Sindrome del sistema nervoso centrale). Hapalopilus rutilans

47 Sindrome falloidea Causata da diverse Amanita (phalloides, verna, virosa), Lepiota (josessandrii, helveola, clypeolaria, etc..), Galerina ( marginata, autunnalis, unicolor, etc..), Conocybe filaris. Le tossine incriminate sono: amatossine; fallotossine; fallina; virotossine; antanamide. Gli effetti sono causati essenzialmente dalle amatossine (termostabili). I sintomi si manifestano non prima di 8 ore, ma possono insorgere anche dopo 36 ore. Di tipo gastrointestinale,dolori addominali, con vomito e diarrea di forti intensità che portano a grave disidratazione e possibile collasso circolatorio se non si interviene tempestivamente. Questa fase è potenzialmente molto pericolosa, se non si interviene con cure mirate a contrastare la disidratazione, il danno ai reni diventa grave, e il collasso circolatorio può condurre al decesso.

48 Sindrome falloidea In secondo luogo le tossine giunte al fegato creano il danno più grave, dove avviene necrosi cellulare diffusa con conseguente insufficienza epatica acuta. A questo punto il quadro clinico alquanto compromesso può aver esito mortale per coma epatico ed emorragie interne causate da coagulopatia. Spesso anche dopo esito positivo, il paziente potrebbe essere costretto a dialisi permanente o a trapianto di fegato. La percentuale di mortalità per questa Sindrome si è abbassata, ma resta la più pericolosa ed elevata tra gli avvelenamenti da funghi. Anche se le specie incriminate sono poche, alcune sono altamente diffuse e reperibili con molta facilità (es. parchi, giardini...).

49 Sindrome falloidea Amanita phalloides

50 Sindrome falloidea Amanita Verna

51 Sindrome falloidea Amanita virosa

52 Sindrome falloidea Conocybe filaris

53 Sindrome falloidea Galerina marginata

54 Sindrome falloidea Lepiota helveola

55 Sindrome orellanica Causata da alcune specie appartenenti al genere Cortinarius; Cortinarius orellanus, Cortinarius speciosissimus, e altri Cortinari. Le tossine implicate sono l'orellanina e la cortinarina. Termostabili sino a 270. I primi sintomi (gastrointestinali) sono di lieve intensità, si manifestano dopo 12 ore ma fino a 4 giorni dopo l'ingestione sotto forma di crampi addominali, nausea, vomito, diarrea. Perdurano per qualche giorno poi si affievoliscono, e a questo punto si ha una fase silente (apparentemente l'individuo sta bene) che può essere anche lunga, sino a 20 giorni.

56 Sindrome orellanica Nella fase critica i danni sono a carico dei reni con necrosi. estesa. I sintomi si manifestano direttamente al sistema urinario sotto forma di insufficienza reale e dolore lombare; con problemi legati al sistema nervoso come cefalea, convulsioni o sonnolenza, e con mialgia. La patologia può concludersi col decesso del paziente, ma purtroppo anche nei casi benigni il danno renale è diventato cronico, per cui il paziente necessiterà di dialisi a vita o trapianto renale.

57 Sindrome orellanica Cortinarius orellanus

58 Sindrome orellanica Cortinarius speciosissimus

59 Sindrome orellanica Cortinarius cinnabarinus

60 Sindrome giromitrica Le specie che causano questa Sindrome appartengono alla classe degli ascomiceti e sono Gyromitra esculenta, Gyromitra infula, Cudonia circinans, Helvella crispa, e altri congeneri. Il principio attivo è la Gyromitrina, idrosolubile e relativamente termolabile. La cottura anche prolungata non elimina la tossina; cosa che invece sembra accada tramite essiccamento. I primi sintomi sempre di tipo gastrointestinale si manifestano dopo 6, al massimo 24 ore e sono susseguiti poi da sintomi di tipo neurologico come agitazione psicomotoria, convulsioni, debolezza, il tutto, con possibile comparsa di febbre. Il quadro clinico può arrestarsi a questo stadio e in 2-6 giorni si raggiunge la normalizzazione del paziente.

61 Sindrome giromitrica In altri casi invece si ha la fase critica con interessamento di fegato, sistema circolatorio, e sistema nervoso centrale. L'insufficienza epatica può condurre a sua volta ad insufficienza renale. I danni al sistema nervoso si manifestano sotto forma di agitazione, vertigini, problemi alla vista, delirio, convulsioni e possibile coma. Raramente l'esito è nefasto, a meno che non vi sia stata l'ingestione del fungo da crudo. Sembra che la genetica giochi un ruolo importante per questa patologia, rendendo alcuni soggetti più esposti rispetto ad altri.

62 Sindrome Giromitrica Cudonia circinans

63 Sindrome Giromitrica Gyromitra esculenta

64 Sindrome Giromitrica Helvella crispa

65 Sindrome norleucinica (proxima) Le specie che causano questa Sindrome sono Amanita proxima, Amanita ovoidea e Amanita aminoaliphatica (extraeuropea). Il principio attivo in questione è la norleucina allenica (termostabile) dopo 6-12 ore appaiono i primi sintomi di tipo gastrointestinale, nausea diarrea, vomito e dolori addominali. La fase successiva arriva subito o entro 4 giorni, anche in questo caso a carico dei reni (oliguria e poi anuria), con lieve interessamento del fegato che si normalizza in breve tempo. In circa 10 giorni la patologia si risolve benignamente, salvo complicazioni di tipo individuale.

66 Sindrome norleucinica Amanita proxima

67 Sindrome norleucinica Amanita ovoidea

68 Sindrome norleucinica Amanita aminoaliphatica

69 Sindrome di Szechwan La specie responsabile è Auricularia auricula-judae. Le sostanze responsabili di questa Sindrome, non sono ancora state identificate. L orecchio di giuda (nome volgare) è un fungo tipico della cucina cinese, ed il cresciuto utilizzo di quest'ultima ha favorito l'aumento di casi di questa Sindrome. I fattori chiave possono essere: un eccessivo consumo dal fungo, il consumo associato all'uso di zenzero e altri aromi, il consumo associato all'uso di farmaci antiaggreganti piastrinici. I sintomi sono identificabili in porpore emorragiche cutanee, ed emorragie interne ed esterne.

70 Sindrome di Szechwan Auricularia auricula-judae

71 Sindrome rabdomiolitica La specie incriminata è Tricholoma equestre e sua varietà auratium. Sindrome di recente identificazione, il fungo in questione figurava addirittura tra i commerciabili, ora naturalmente ne è vietata vendita e raccolta. La tossina che causa la Sindrome non è ben definita ma pare si tratti della citocalasina B, con potere rabdomiolitico. È caratteristica l'assenza totale di sintomi gastroenterici. I sintomi sono legati alla distruzione di fibre muscolari, con affaticamento, crampi e mialgie mirate soprattutto alla parte bassa del corpo; compare eritema al viso, sudorazione ed polipnea; interessamento renale con oliguria e anuria temporanee. Il trauma muscolare si estende ai muscoli involontari del diaframma e del miocardio, portando ad una grave insufficienza cardiaca con possibile arresto cardiaco. Patologia resistente a cure, il danno generato può essere irreparabile e condurre al decesso.

72 Sindrome rabdomiolitica Tricholoma equestre

73 Sindrome rabdomiolitica Tricholoma auratium

74 Sindrome eritro-acromelagica Causata da Clitocybe acromelalga (all'estero) da cui il nome e Clitocybe amoenolens. Il principio attivo non è ancora stato identificato, sono fortemente sospetti alcuni acidi acromelici, ma c'è discordanza tra le sostanze rinvenute nelle 2 specie sopra citate che generano i medesimi effetti. Completa assenza di interessamento gastrointestinale, epatico e renale. I sintomi che si manifestano dopo ore, sono identificati come forti dolori (come una scossa elettrica, puntura di spillo) alle estremità corporali, soprattutto dita dei piedi, delle mani, a volte nei talloni, naso e orecchie, e presenza di edema grave nelle zone colpite. Tali disturbi avvengono in crisi a distanza di circa mezz'ora solitamente nelle ore notturne ma a volte anche durante il giorno. I dolori sono resistenti alle classiche cure analgesiche, l'unico sollievo si ha con applicazione di ghiaccio e/o acqua fredda. La patologia si risolve benignamente ma gradualmente e può perdurare per diversi mesi, sino ad un anno.

75 Sindrome eritro-acromelagica Clitocybe amoenolens

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