Piano Strategico e Comunicazione: L esperienza di Verona.
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- Bernarda Pieri
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1 1 Piano Strategico e Comunicazione: L esperienza di Verona
2 L importanza della comunicazione Il Piano Strategico in quanto processo di democrazia partecipativa tende a: incrementare la partecipazione degli stakeholders ai lavori; 2 divulgare i risultati di ogni fase di lavoro in maniera trasparente; dare modo a tutta la cittadinanza di conoscere ogni metodo, obiettivo, passo in avanti del progetto. Pertanto risulta necessaria l adozione di una efficace strategia di comunicazione
3 Piano Strategico di Verona e ICT A Verona si è puntato già nella fase di avvio del processo alla contemporanea individuazione di una strategia di comunicazione complessiva attraverso: 3 l utilizzo di tecnologie avanzate, innovative ed esclusive concentrandosi su contenuti, linguaggi da adottare per esse, target di riferimento; il coinvogimento costante di consulenze esperte nel campo della comunicazione; lo studio, elaborato ed utilizzato di strategie diversificate o tipo per interessare/coinvolgere i vari target destinatari dell informazione:stakeholders, cittadini (in particolare i giovani).
4 Si è pensato quindi all uso di alcuni strumenti esclusivi di comunicazione: Portale web dedicato attraverso il quale: fornire ampia informazione sui processi in corso; 4 pubblicare i documenti trattati sui tavoli di lavoro in tempo reale; avviare forum tematici di discussione; gestire una newsletter con informazione periodica rivolta ad un gruppo di 700 circa fra stakeholders e cittadini; offrire attraverso l Area riservata del sito stesso, l accesso a una banca dati progettuali condivisa;
5 Posta elettronica: come unica modalità di lavoro per convocazione incontri e per scambio e preparazione progetti e comunicazioni solo in formato elettronico. 5 Creazione di un logo identificativo del processo ed gestione di un attenta politica dell immagine.
6 I risultati raggiunti grazie alle ICT 6 Grazie all utilizzo delle ICT, il Piano Strategico è stato redatto in 11 mesi,, coinvolgendo 200 fra Enti, Associazioni, Imprese, protagoniste del mondo culturale, sociale, economico, ambientale-territoriale, territoriale, rappresentate sui tavoli di lavoro da più di 350 rappresentanti. Tale partecipazione ha permesso di costituire una banca dati progettuale, le cosiddette 100 idee progettuali, fra le quali sono stati scelti i cosiddetti Progetti Bandiera.
7 Per quanto riguarda l attenzione prestata ai giovani: 7 una specifica sezione del sito di progetto è stata dedicata al Laboratorio Politiche Giovanili per raccogliere, illustrare e diffondere in tempo reale, il lavoro di un gruppo di studio costituito da esperti del mondo giovanile, che ha elaborato delle linee guida da adottare per le politiche giovanili; il linguaggio adottato per raccontare il Piano Strategico è stato sempre attento al target dei giovani.
8 I risultati 8.solo un po di numeri: Circa 450 stakeholder presenti per la presentazione in plenaria del Piano; posti esauriti (900 persone) nell evento di presentazione del Piano aperto alla cittadinanza con Piero Chiambretti alle prese con Istituzioni (Provincia e Comune), Sindacati, Imprenditoria (Salamon e Bauli), Diocesi (Vescovo); più di 200 giovani presenti al convegno la Città e i Giovani, con Elio di Elio e le Storie tese, e altri protagonisti del mondo delle etichette musicali indipendenti, con età al di sotto dei 30 anni.
9 Strumenti e linguaggi di comunicazione adatti a tutti Forte attenzione, quindi, ai giovani, gli adulti della città del domani, che il Piano Strategico intende costruire. 9 a metodi, strumenti, contenuti e linguaggi di comunicazione innovativi, per coinvolgere nel Piano Strategico ogni fascia di cittadinanza; ICT, quindi, come strumento per avvicinare i giovani alla comprensione dei metodi di governo e di governance della città.
10 Ludendo docere: : il gioco del Piano Strategico Le tappe principali: parte l idea di realizzare un gioco del Piano Strategico per avvicinare con il principio del ludendo docere i giovani, ma non solo, ai contenuti e ai concetti della pianificazione strategica. Con la collaborazione di LAB3, società di comunicazione che ha affiancato il Comune di Verona fin dall inizio del Piano, viene approntato un primo studio di fattibilità.
11 Ludendo docere: : il gioco del Piano Strategico 2005 in seguito alla volontà dei Comuni della ReCS di partecipare al Bando per l e-democracy, Verona mette a disposizione per il GdL Comunicazione la propria esperienza sviluppata sul tema e il proprio studio di fattibilità come base di partenza. 11 Vengono coinvolti nel progetto come parte tecnica insieme a Lab3, Lamp e Metid per la loro esperienza in ambito di giochi di simulazione multimediale degli scenari.
12 Ludendo docere: : il gioco del Piano Strategico 12 gennaio 2006 all interno del progetto E-democracy con il Piano Strategico parte il GdL Comunicazione all interno del quale lavoreremo insieme sul Gioco del Piano Strategico giugno 2006 dopo 3 incontri del GdL Comunicazione verrà approntato il prototipo del gioco, che verrà presentato al pubblico durante l attività seminariale sulla ReCS organizzata a Verona nel mese di giugno.
13 Il futuro 13 domani riuscire a costruire grazie alle ICT e al Gioco del Piano Strategico strumenti in grado di avvicinare sempre più i cittadini, in particolare i giovani, alle scelte di governo per il proprio territorio.
14 GLOSSARIO: 14 ICT Information Comunication Technologies:Tecnologie al servizio dell'informazione e della Comunicazione LAMP Laboratorio di Analisi e Modelli per la pianificazione METID MEtodi e Tecnologie Innovative per la Didattica CEFRIEL (non è nelle slides ma può servire) Centro Ricerca e Formazione nei settori ICT LaB 3 Laboratorio per comunicare, creare, progettare
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