RISULTATI DELLO STUDIO EPIC

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1 STILI DI VITA E CANCRO PROF.SSA AUSILIA ELCE

2 Indice 1 INTRODUZIONE RISULTATI DELLO STUDIO EPIC RACCOMANDAZIONI WCRF BIBLIOGRAFIA di 15

3 1 Introduzione Che l insorgenza e la progressione del cancro fossero eventi connessi allo stile di vita era già risaputo agli inizi degli anni 50. In particolare, già all epoca cominciava a farsi avanti l ipotesi che la dieta e lo stile di vita fossero tra le possibili cause prevenibili nell insorgenza di tumori (fig. 1). Figura 1 Se osserviamo l Europa, quale possibile laboratorio scientifico e culturale per lo studio del fenomeno è evidente che questo continente più di ogni altro si presta in maniera funzionale allo studio degli effetti connessi allo stile di vita sulla salute pubblica. Infatti, possiamo evidenziare la presenza di stili di vita e modelli alimentari differenti: dai modelli mediterranei con carboidrati complessi e ricchi in frutta e verdura di Italia, Spagna e Grecia e parte della Francia ai modelli continentali di Germania, Olanda e Norvegia, basati prevalentemente sul consumo di carne, cereali 3 di 15

4 e tuberi, al modello nordico del Regno Unito, caratterizzato preferenzialmente dall utilizzo di tuberi e pesce (fig 2). Figura 2 A partire dal 1992, è stato condotto in Europa il più grande studio prospettico con l intento di indagare le correlazioni esistenti tra l insorgenza del cancro, la nutrizione e lo stile di vita. Lo studio EPIC (European Prospective Investigation Into Cancer and Nutrition), promosso da agenzie internazionali quali la World Health Organization (WHO) e l International Agency for Research on Cancer, è stato realizzato tra il 1992 ed il 2014 con l intento di analizzare stili di vita, alimentazione e fattori genetici connessi al cancro (fig 3). 4 di 15

5 Figura 3 Lo studio ha visto partecipi 23 centri di ricerca collocati in 10 paesi europei, tra questi anche l Italia. L elenco completo di tutti i centri e le nazioni coinvolte è riportato in figura 4. 5 di 15

6 Figura 4 I soggetti arruolati dai 23 centri sul territorio sono stati in totale , per ognuno di essi sono state collezionate informazioni circa la dieta, lo stile di vita, le misure antropometriche e la storia medica. Inoltre, ogni soggetto ha donato un campione di sangue periferico, necessario per effettuare analisi biochimiche, genetiche e di biologia molecolare. I soggetti sono stati seguiti durante tutto il periodo di durata dello studio e di volta in volta sono stati acquisiti per ognuno di essi le informazioni cliniche che sono state riportate all interno di un data base ad hoc. Gran parte del flusso di dati in ingresso è stato archiviato e gestito mediante piattaforme informatiche. Nell arco del periodo di svolgimento dello studio soggetti su ha sviluppato cancro. I numeri riferiti al sesso ed alla tipologia di cancro sviluppato sono riportati in figura 5. 6 di 15

7 Figura 5 7 di 15

8 2 Risultati dello studio EPIC Lo studio EPIC non è ancora concluso: la miriade di informazioni raccolte nel corso del follow-up non è stata infatti ancora totalmente decodificata ed intercorrerà ancora un lasso di tempo necessario all interpretazione ed all applicazione di ciò che è emerso da anni di indagini. Tuttavia fin da ora è possibile desumere alcuni concetti fondamentali estrapolati in maniera evidente dai dati raccolti. Il primo punto è il seguente: La possibilità di sviluppare il cancro è strettamente connessa all obesità e più specificamente allo stato di infiammazione cronica sistemica innescata dall obesità stessa. Da anni è noto, infatti, che l obesità non rappresenta un semplice accumulo di grasso in eccesso. Contrariamente a quanto si pensava in passato, attualmente si sa che gli adipociti possono aumentare in numero (iperplasia) nel corso della vita adulta, oltre che ingrandirsi in volume (ipertrofia). L iperplasia e l ipertrofia sono determinate da un aumentato introito di alimenti. Questo fenomeno è stato descritto anche per l uomo oltre che in animali di laboratorio. Con l aumentare del numero e del volume degli adipociti nel tessuto adiposo si creano aree in cui gli adipociti più centrali ricevono scarso apporto nutritivo e di ossigeno da parte del letto vascolare. Ciò determina la formazione di aree ipossiche, dove la carenza di nutrienti e di ossigeno provocano la morte degli adipociti stessi. Si formano dunque aree apoptotiche (generate dalla morte programmata degli adipociti stessi) che attivano i macrofagi tissutali ad eliminare i detriti cellulari presenti. Con l aumentare del deposito di grasso, i macrofagi iniziano a produrre molecole pro infiammatorie, al fine di richiamare ulteriori cellule del sistema immune dal torrente ematico, per smaltire il gran 8 di 15

9 numero di adipociti morti. Anche il rilascio di acidi grassi liberi, successivo alla distruzione degli adipociti, richiama altre cellule del sistema immune nel tessuto adiposo. Si instaura dunque un processo pro infiammatorio i cui effetti si riflettono anche su altri distretti come muscoli e fegato, generando insulino resistenza. A livello locale gli adipociti sbilanciano il processo secretivo a favore di quelle adipochine con funzione proinfiammatoria, amplificando il processo flogistico. Dunque, attualmente, per tutti i mediatori coinvolti, si pensa all obesità come ad una infiammazione di basso grado, i cui effetti determinano l insorgere concomitante e progressivo di ulteriori patologie correlate all infiammazione, quali il diabete di tipo II, le patologie cardiovascolari e l ipertensione. L infiammazione cronica non fa altro che alimentare modifiche a livello cellulare con un effetto sommatorio e con conseguenze talvolta irrevertibili. Il secondo punto, in stretta correlazione con il primo, è il seguente: Ad alimentare il processo proinfiammatorio alla base dell insorgenza del cancro concorrono molteplici fattori, tra questi il progredire dell età, l inquinamento, una dieta sbilanciata, uno stile di vita scorretto, infezioni batteriche e virali, la disbiosi intestinale, la produzione di radicali liberi oltre ai fattori individuali (genetici e ormonali). Tutte queste concause hanno un ruolo spesso sommativo nel processo di trasformazione cellulare (fig 5). 9 di 15

10 Figura 5 10 di 15

11 3 Raccomandazioni WCRF 2007 Grazie ai primi risultati dello studio EPIC l autorità americana World Cancer Research Foundation (WCRF) che si occupa di prevenzione dal cancro ha emanato, nel 2007, semplici regole utili a contrastare l insorgenza di tumori tramite lo stile di vita. Prima regola: Mantenersi snelli per tutta la vita, per soggetti non agonistici ciò significa mantenere il proprio indice di massa corporea (IMC o BMI) all interno dell intervallo compreso tra i valori ,9 kg/m 2. Mantenersi fisicamente attivi, ciò significa che i livelli minimi di attività devono essere soddisfatti e pari ad almeno una camminata a passo svelto per 30 minuti tutti i giorni. Seconda regola: Limitare il consumo di alimenti ad alta densità calorica, limitare il consumo di bevande zuccherate. Basare la propria alimentazione su cibi di provenienza vegetale e cereali non raffinati industrialmente ad ogni pasto ed un ampia varietà di verdure non amidacee e di frutta (almeno 400g al giorno come raccomandato dall Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS). In termini di porzioni è necessario consumare tutti i giorni 5 porzioni di frutta e verdura secondo in seguente schema: almeno 2 porzioni di verdura e 3 di frutta ogni giorno. Per porzione di frutta si intende un frutto intero (mela, pera, arancia) o 2-3 piccoli (albicocche, susine), una coppetta di macedonia. Per porzione di verdura si intende un piatto di insalata (almeno 50 grammi), un mezzo piatto di verdure cotte o crude. 11 di 15

12 E importante che in tavola il piatto sia composto da vegetali con il maggior numero di colori possibili, da qui la famosa regola dei 5 colori. Questo perché ad ogni colore è connesso un particolare gruppo di composti ad azione antiossidante, antitumorale, antibatterica etc. Una lista dei principali colori e composti è riportata in figura 6 e tratta dal sito della fondazione Umberto Veronesi. Figura 6 Da non trascurare, inoltre, è il ruolo delle fibre nel mantenimento dello stato di benessere, è stato dimostrato, infatti, che questi composti hanno effetto: nel miglioramento della digestione (IBD, diverticoli etc), 12 di 15

13 nella prevenzione della costipazione e di conseguenza del limitare il tempo di contatto di sostanze potenzialmente pericolose con la mucosa intestinale, nel determinare il senso di sazietà ed il miglioramento del controllo del peso corporeo, nel miglioramento della tolleranza al glucosio e della risposta insulinica (per contrastare il Diabete), grazie all effetto di sequestro degli zuccheri semplici esercitato dalle fibre ben idratate a livello intestinale, nella riduzione del rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro (soprattutto il cancro al colon), nella riduzione dell iperlipidemia, dell ipertensione, delle malattie cardiovascolari. Terza regola: Limitare il consumo di carni rosse, evitare il consumo di carni conservate, per i consumatori di carne rossa non superare i 500g a settimana. E stato osservato, infatti, che forti utilizzatori carni rosse (>500 g alla settimana) hanno 30% rischio in più di sviluppare cancro del colon retto. Quarta regola: Limitare il consumo di alcool, massimo a 120 ml al giorno per uomini e donne. L alcool è un fattore di rischio per i tumori della bocca, faringe, laringe, esofago, colon-retto e mammella. La cirrosi epatica è una potenziale anticamera del carcinoma del fegato. Quinta regola: 13 di 15

14 Limitare il consumo eccessivo di sale, massimo a 5g al giorno (pari ad un cucchiaino), limitare l utilizzo di cibi sotto sale il cui abuso è correlato ad alcuni tipi di tumori allo stomaco. Sesta regola: Tutti i nutrienti devono essere forniti in quantità sufficienti attraverso l alimentazione, spesso le supplementazioni risultano inutili. Settima regola: Allattare i bambini al seno per almeno 6 mesi a partire dalla nascita. E stata infatti osservata una correlazione diretta tra quantità di proteine del latte vaccino ed obesità infantile in bambini allattati con formula. Il meccanismo molecolare correlato a questa evidenza è ricercabile nell azione dell Insuline Like Growth Factor -1 (IGF-1) come mediatore capace di determinare un aumento del numero degli adipociti. Queste raccomandazioni valgono anche per chi si è già ammalato di cancro, al fine di prevenire le recidive. 14 di 15

15 Bibliografia Nelson L., Cox M. M. I principi di biochimica di Lehninger. Edizione Zanichelli Barrett K. E., Barman S. M., Boitano S., Brooks H. L. Fisiologia Medica di Ganong. Piccin. Enciclopedia Zanichelli on line Am J Clin Nutr Mar;99(3):718S-22S. doi: /ajcn Epub 2014 Jan 22.Protein needs early in life and long-term health. Michaelsen KF 1, Greer FR. 15 di 15

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